Nella tradizionale azienda ovina dell’ Italia centrale l’ inserimento al lavoro del giovane cane è automatico e favorito dall’ esempio dei Cani da Pastore Maremmano Abruzzese adulti.
La selezione per il lavoro che il pastore opera è molto rigorosa e se il cane non ha le necessarie doti del buon cane da gregge è rapidamente allontanato.
Il contatto del cane con l’ uomo, soprattutto nei primi mesi di età, deve essere molto limitato per non correre il rischio che il cane, da adulto, preferisca la compagnia umana a quella delle pecore ed abbandoni il gregge per tornarsene a casa.
In greggi non abituate alla presenza dei cani bianchi è necessario che questi siano inseriti in modo graduale.
Se l’inserimento riguarda cani più grandi o adulti, che già hanno lavorato con le pecore, è opportuno usare molta accortezza abituando gradualmente gli ovini alla presenza del cane dapprima legato o chiuso in un piccolo recinto dove gli ovini pascolano oppure in prossimità dello stazzo .
Soltanto quando le pecore si saranno abituate alla presenza dei cani accettandola, senza manifestazioni di timore, si potranno tenere i cani liberi con il gregge.
Si raccomanda di non inserire da subito i cani, se cuccioli, con agnelli o capretti di pochi mesi, che potrebbero col loro comportamento giocoso stimolare l’istinto predatorio, ma con capi adulti o semi-adulti, non preoccuparsi, anzi, se manifestano atteggiamento sottomissione verso il bestiame.
Così facendo, si instaurerà un rapporto simbiotico tra cane e pecora a tal punto che l’ uno diventa parte integrante della vita dell’ altro.